giovedì 3 febbraio 2011

Statistica


La statistica è la scienza che ha come fine lo studio quantitativo e qualitativo di un "collettivo". Studia i modi (descritti attraverso formule matematiche) in cui una realtà fenomenica - limitatamente ai fenomeni collettivi - può essere sintetizzata e quindi compresa.
Con il termine statistica, nel linguaggio di tutti i giorni, si indicano anche semplicemente i risultati numerici (le statistiche richiamate nei telegiornali, ad esempio: l'inflazione, il PIL etc.) di un processo di sintesi dei dati osservati.

La scienza statistica è comunemente suddivisa in due branche principali:
  • statistica descrittiva
  • statistica inferenziale.

La statistica descrittiva

La statistica descrittiva ha come scopo quello di sintetizzare i dati attraverso i suoi strumenti grafici (diagrammi a barre, a torta, istogrammi, boxplot) e indici (indicatori statistici, indicatori di posizione come la media, di variazione come la varianza e la concentrazione, di correlazione, ecc.) che descrivono gli aspetti salienti dei dati osservati, formando così il contenuto statistico.

La statistica inferenziale

La statistica inferenziale (inferenza vuol dire trarre delle conclusioni logiche a partire dai dati disponibili) ha come obiettivo, invece, quello di stabilire delle caratteristiche dei dati e dei comportamenti delle misure rilevate (variabili statistiche) con una possibilità di errore predeterminata. Le inferenze possono riguardare la natura teorica (la legge probabilistica) del fenomeno che si osserva. La conoscenza di questa natura permetterà poi di fare una previsione (si pensi, ad esempio, che quando si dice che "l'inflazione il prossimo anno avrà una certa entità" deriva dal fatto che esiste un modello dell'andamento dell'inflazione derivato da tecniche inferenziali). La statistica inferenziale è fortemente legata alla teoria della probabilità. La statistica inferenziale si suddivide poi in altri capitoli, di cui i più importanti sono la teoria della stima (stima puntuale e stima intervallare) e la verifica delle ipotesi.

La statistica esplorativa

Intorno al 1950, a questi due primi capitoli della statistica, se ne affiancò un terzo
  • la statistica esplorativa
In questo approccio i dati risultati da un esperimento vengono indagati attraverso metodi di sintesi (grafica e numerica) al fine di formulare ipotesi riguardo alla legge di probabilità sottesa al fenomeno studiato (questa è la differenziazione con la statistica inferenziale, in cui è sempre sottesa un'ipotesi riguardo alla legge di probabilità di cui i dati sono la controparte osservabile). Lo sviluppo naturale poi della statistica esplorativa è il data-mining (che agisce nel Data warehouse).
La ricerca esplorativa è mirata a:
  1. sviluppare una più precisa formulazione di un problema definito in via preliminare anche in modo piuttosto vago;
  2. formulare ipotesi sulle possibili variabili che agiscono nel contesto in cui si sviluppa il problema;
  3. stabilire priorità sulle questioni da affrontare e studiare;
  4. identificare e formulare le alternative di scelta possibili;
  5. raccogliere informazioni sul problema, che serviranno poi per condurre una ricerca di tipo conclusivo.
In sostanza gli scopi principali di questo tipo di ricerca consistono nella formulazione di congetture o affermazioni (ipotesi molto generali e non ancora formalizzate per un trattamento statistico) riguardo, ad esempio, alla relazione fra due o più variabili.
La formulazione di questo tipo di ipotesi spesso scaturisce dall’impiego di specifiche e prestabilite procedure, quali: la ricerca di fonti secondarie; indagini presso informatori-chiave (es. esperti); focus group, la compilazione di casi di studio.

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